Il tempo della Fede

fiducia padre figlio fedeÈ facile credere quando le cose sono chiare, quando vanno secondo i piani, senza imprevisti. La fede in questo caso è cosi semplice. Molto diverso è credere quando il futuro è incerto, l’evidenza contraddice la speranza, la fatica prende il sopravvento. Allora credere è veramente difficile, allora la parola fede acquista tutta la sua forza, la sua capacità di essere una luce che illumina piccoli tratti necessari per andare avanti. Questa è stata la fede di San Giuseppe, da sempre patrono e intercessore della Chiesa. Papa Francesco proprio in questo giorno di festa di San Giuseppe, iniziò nel 2013 il suo pontificato invocando la protezione del Custode di Gesù.

san giuseppeOggi è facile credere? Oggi è il tempo in cui non abbiamo molte chiarezze sul futuro immediato, anzi i calcoli e i progetti sembrano sgretolarsi davanti agli occhi, i piani, gli appuntamenti, gli eventi, da quelli ecclesiali a quelli olimpici, saltare per aria, le sicurezze vacillare. Oggi questo tempo è proprio il tempo della fede, della fede di San Giuseppe. Un uomo i cui piani erano stati stravolti, le sicurezze sulla donna che amava messe in dubbio, un futuro roseo era divenuto improvvisamente incerto. Questo uomo, a cui Dio parlava anche nel sogno, non smette di credere, non smette di farsi guidare. Lascia che sia la luce di un Altro a illuminare scelte e comportamenti, credendo, come già Abramo molto prima di lui, saldo nella speranza contro ogni speranza (Eb 4,18).

Se lo è stato all’inizio del Vangelo, anche oggi possiamo pensare che sia il tempo per la fede, quella vera, quella che comporta un fiducioso abbandono a Lui anche contro ogni speranza e calcolo umano. Umana, troppo umana, sarebbe una fede che calcola, una fede che progetta tutto quello che desidera. E forse il fatto che molti nostri progetti ecclesiali stiano cambiando per motivi di forza maggiore è proprio l’indicazione che dobbiamo smettere di pianificare e pensare di essere padroni del futuro, ma imparare di nuovo a riceverlo, a custodirlo e a camminare nella attesa della promessa. San Giuseppe non riempe il tempo con promesse di uomini, ma cerca il filo che lo tiene unito all’unica promessa che guida la vita, quella di Dio. La fede rintraccia questo filo e lo segue.

Proprio ieri sera, il Cardinal Camillo Ruini intervistato su una delle reti nazionali, ricordava: È il tempo di ritrovare la fiducia e di affidarsi a Dio che parla nella coscienza di ogni uomo. Non dobbiamo temere la morte, perché anche davanti alla morte, in Cristo, il cristiano ha fiducia che la vita non finisca, ma continui. In un tempo oscuro, la fede, sull’esempio di San Giuseppe, apra la strada della speranza che l’umanità ce la farà e Dio, Padre di tutti, susciterà nell’uomo le capacità per reagire e superare la crisi in una fede rinnovata.

Questo è il tempo di credere se, come Giuseppe, riusciamo ad affidarci a Dio.

✎ don Dario


 

Ricordiamo che questa sera (19 marzo) alle 21:00 tutte le famiglie d’Italia si ritroveranno simbolicamente unite nella preghiera del Rosario, affinché «il Signore, buono e misericordioso, dia la forza del suo Spirito ai medici e agli operatori sanitari, illumini i ricercatori, guidi i governanti, infonda vigore ai corpi degli anziani e dei bambini, allontani la paura, doni a tutti, specialmente ai malati, la consolazione del suo Figlio Gesù». Ad accompagnare la preghiera, un segno semplice: un drappo bianco o una candela accesa, «simboli della speranza e della luce della fede» -, alle finestre di ogni casa. Il Rosario potrà essere seguito anche in tv su TV2000 (Canale 28 – 157 Sky).