Nel libro degli Atti degli Apostoli leggiamo oggi come ad Efeso molti che avevano ricevuto il Battesimo di conversione di Giovanni il Battista non avevano sentito dire che esistesse lo Spirito Santo (At 19,2). Per questo Paolo lo invoca perché scenda su di loro. Erano in tutto dodici uomini. Diverse volte negli Atti sentiamo il racconto della discesa dello Spirito e come questo provochi entusiasmo, gioia e spirito di profezia.
In un certo senso possiamo dire che tutti siamo continuamente bisognosi di invocare lo Spirito Santo. Lo abbiamo ricevuto già il giorno del Battesimo e successivamente nella Cresima, ma ciò non toglie che possiamo invocarlo ancora. Spesso infatti viviamo anche noi come se non lo conoscessimo.
Con il Concilio Vaticano II la Chiesa ha riscoperto la forza che viene dall’invocazione dello Spirito e ha fatto l’esperienza di come lo Spirito renda viva la fede. Nel 1967 è rimasto celebre il ritiro che un gruppetto di studenti universitari americani di Pittsburgh fecero chiedendo a Dio di rinnovare la loro fede che sentivano stanca e trascinata. Passarono il primo giorno nella preghiera e nel digiuno. Poi la sera furono attratti da un desiderio di preghiera e si ritrovarono tutti in chiesa a pregare. Li avvenne quello che poi definirono il Battesimo nello Spirito Santo, cioè sentirono come lo Spirito dava loro la gioia di vivere una vita nell’amore di Dio. Uno di loro intervistato dopo il ritiro disse: “Io non solo credo alla Pentecoste, io l’ho vista!”. Da quel ritiro è nato il Rinnovamento Carismatico Cattolico, un movimento che si propone di ritrovare la preghiera animata dallo Spirito Santo.
Non c’è bisogno di appartenere al Movimento Carismatico però per invocare lo Spirito. Basta iniziare a farlo! È quello che la Chiesa ci propone in questa settimana in attesa della Pentecoste. Facciamolo anche noi, recitando la Sequenza allo Spirito Santo o con una preghiera personale a Lui. Invochiamolo perché rinnovi anche la nostra fede!
✎ don Dario