La corona d’Avvento

Nel sec. XVI divenne simbolo dell’Avvento nelle case dei cristiani. La corona d’Avvento è costituita da un grande anello fatto di fronde d’abete (si usa anche il tasso o il pino, oppure l’alloro), sospeso al soffitto con quattro nastri rossi che decorano la corona stessa, oppure collocata su un tavolo. Attorno alla corona sono fissate quattro candele, poste ad uguale distanza tra di loro. Le quattro candele (rosse) indicano le quattro settimane del tempo di Avvento. L’accensione successiva delle candele indica il progressivo avvicinarsi al Natale di Gesù. Serve a prepararsi al Natale, suscitare la preghiera comune, manifestare che Gesù è la vera luce che vince le tenebre e il male. Alcune versioni prevedono la presenza di una quinta candela (bianca) posta al centro del cerchio, a simboleggiare il Natale.

Corona d'Avvento

Dove e come si usa

Il luogo primo della corona di Avvento è la famiglia. Viene appesa al lampadario o appoggiata su un ripiano o al centro del tavolo. Alla sera la famiglia si riunisce e accende un cero, oppure due, tre, quattro, a seconda della settimana. Una tradizione suggerisce anche il nome delle candele:

– la prima candela è detta “del Profeta“, poichè ricorda le profezie sulla venuta del Messia;
– la seconda candela è detta “di Betlemme“, per ricordare la città in cui è nato il Messia (o candela di Maria);
– la terza candela è detta “dei pastori“, i primi che videro ed adorarono il Messia (o candela di Giovanni Battista);
– la quarta candela è detta “degli Angeli“, i primi ad annunciare al mondo la nascita di Gesù;
– l’eventuale quinta candela centrale rappresenta il giorno di Natale, cioè la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.

L’accensione del cero è accompagnata da un canto e da invocazioni della venuta del Signore. Si conclude con un canto alla Vergine Maria.

In famiglia: la corona diviene il centro di preghiera settimanale o giornaliero per tutta la famiglia in tempo d’Avvento. Suggeriamo un possibile schema della celebrazione familiare:
– Versetto biblico d’introduzione.
– Breve lettura biblica.
– Accensione del cero.
– Benedizione del papà o della mamma.
– Canto finale.

Nella catechesi o in un gruppo ecclesiale: il segno può essere utilizzato anche nell’incontro di catechesi. L’importante è collocarlo nel momento in cui il «clima» di preghiera lo rende possibile. Lo schema può ispirarsi a quello già suggerito, valorizzando brani biblici (ovviamente legati a tematiche d’Avvento) e preghiere preparate dai catechizzandi stessi. Nell’incontro immediatamente precedente il Natale, ognuno dei presenti può accendere un proprio lumino alla corona d’Avvento: impegno per ciascuno ad essere, come Cristo, luce del mondo.