Prima di entrare in seminario, nell’anno di discernimento, ero iscritto alla facoltà di Fisica. Avevo dei cari compagni, autentici geni delle discipline scientifiche. Con loro ogni tanto, oltre dei numeri, parlavamo di fede. Quella che loro dicevano di non avere. Ricordo che le nostre discussioni erano molto accese e, sinceramente, davanti all’intelligenza acuta dei miei amici, non sapevo proprio come fare per parlare di Gesù. Un giorno esasperato per le difficoltà che mi ponevano sull’esistenza di Dio, mi ricordo solo che esclamai quello che alla fine era il fulcro di tutto quello che sapevo su Dio: il Dio che io conosco è Buono, Dio è buono!
Passati molti anni, sono ancora convinto che la cosa più grande che possiamo conoscere di Dio è la sua bontà, quella che oggi risplende nel Vangelo: Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio unigenito! Uno giorno durante la Messa dei bambini fu chiesto ai ragazzi di esprimere con un gesto quanto volessero bene alle loro mamme. Ricordo una bambina che allargava il più possibile le braccia e saltava quasi per sperare di allargarle di più: così voglio bene alla mia mamma! Ebbene dovremo avere anche noi l’entusiasmo di quella bambina nel parlare dell’amore di Dio per noi, di come la sua bontà si sia riversata su di noi! Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio! Come è possibile non rimanere incantati davanti a questa rivelazione di intenti.
Mi sembra che tutto il pensiero ateo e scettico di tanti nostri fratelli perda senso davanti al Vangelo: Dio ha tanto amato il mondo… Dio non ha mandato il Figlio per condannare il mondo, ma perché il mondo si salvi. Chi crede è salvo, chi non crede questo è già stato condannato, perché senza l’amore di Dio, la vita svilisce. È l’apertura a questo Mistero di amore, che fa si che la nostra vita non si perda.
Oggi fermiamoci sulle parole del Vangelo, gustiamole pensando quanto Dio ci ami e abbia fatto per noi. Questa giornata si riempirà di gioia!
✎ don Dario