Le letture di oggi continuano a farci riflettere sulla missione. Quella di Gesù innanzitutto.
È il Padre all’origine di questa missione. Chi vede Gesù vede infatti il Padre e Gesù è chiaro nel dire che Lui non parla da se stesso ma dal Padre che lo ha inviato. Anche la missione cristiana non può nascere da una volontà personale, ma è sempre una risposta ad un mandato.
Negli Atti degli apostoli, che in questo tempo di Pasqua leggiamo in modo continuativa, arriviamo al momento della prima missione di Barnaba e Paolo. Gli atti ci dicono che questa missione nasce dallo Spirito Santo: riservate per me Barnaba e Paolo per l’opera alla quale li ho chiamati. La forza degli annunciatori non è loro, ma dello Spirito che li mandati. Ebbene questo dovrebbe essere il segreto della Chiesa: lasciare che sia lo Spirito a guidarla e non solo la propria iniziativa. La Chiesa porterà il Cristo luce del mondo che è venuto a salvare e non a condannare, nella misura che si lascerà condurre da Lui.
Poco prima che iniziasse la Pandemia, un’assemblea dei Gruppi di Ascolto della Diocesi si è ritrovata in San Giovanni in Laterano. L’incontro iniziava con una riflessione fatta proprio sugli Atti degli apostoli nella quale il predicatore faceva vedere come fin dall’inizio lo Spirito avesse spinto la Chiesa per vie nuove. È stato un momento profetico in quanto poco dopo è iniziato il processo di chiusura delle attività in tutta Italia e anche nella Chiesa. Ma forse da questo fatto noi, Chiesa di oggi, dobbiamo capire quali nuove vie lo Spirito Santo ci stia indicando. Il Cardinale Angelo De Donatis ha lui stesso detto che questa Pandemia ha fatto riscoprire la Chiesa domestica. E forse è questa una via nuova da dove possiamo ripartire. Una via che avevamo considerato poco, ma che ci permette di vedere più facilmente il volto di Dio nella vita quotidiana.
Certo torneremo alle celebrazioni e ai momenti comunitari, ma arricchiti dalle nuove vie che lo Spirito troverà per guidarci in questo tempo difficile.
✎ don Dario