rete da pescaIl brano della pesca miracolosa del Vangelo di Giovanni che oggi abbiamo letto racconta il terzo e ultimo incontro fra gli apostoli e Gesù risorto.

Il racconto parla di un contesto molto familiare agli apostoli, la pesca sul lago di Galilea. Dopo una notte passata a pescare inutilmente arriva un misterioso personaggio sulla riva e invita Pietro e gli altri sei discepoli a gettare le reti ancora una volta, ma in maniera diversa dal solito, dalla parte destra. La pesca miracolosa che ne segue lascia stupefatti gli apostoli. In loro allora scatta una consapevolezza sull’identità di quell’uomo che gli aveva dato il consiglio e i loro occhi iniziano a capire chi Egli sia. È il Signore, dice per primo Giovanni. E Pietro, capito questo, si getta in mare per andare da Lui.

orme presenza del SignoreCome è possibile riconoscere questa delicata presenza del Risorto in mezzo a noi? Presenza nelle situazioni gioiose, come quelle di un Matrimonio o di una prima Comunione, ma anche nel dolore più grande come quello della perdita di un familiare? Quando facciamo il ritiro dei bambini di prima Comunione mi piace sempre leggere questo brano e chiedere poi: secondo voi perché Giovanni ha riconosciuto per primo il Signore? La risposta a cui arrivano i bambini è la più semplice e la più bella: Giovanni pensava sempre al Signore, e quindi appena lo ha visto lo ha riconosciuto! Potessimo avere anche noi il pensiero volto al ricordo del Signore!

Scrive S. Agostino: Più lo trovi e più il desiderio di cercarlo si fa forte. Più lo trovi e più lo cerchi. Lo trovi solo per cercarlo più avidamente. Il Papa oggi nella Messa in Santa Marta ha parlato proprio del cammino che gli apostoli hanno fatto di crescita nella familiarità con il Signore, familiarità che è intima e allo stesso tempo vissuta nella Chiesa. Familiarità che cresce con la crescita del desiderio di incontrarlo e stare con Lui.

✎ don Dario