ed era notteEra notte. Appena Giuda intinge il boccone nel piatto di Gesù ed esce per andare a consegnarlo ai Sommi sacerdoti nota l’evangelista Giovanni che “era notte”. Il tradimento si partorisce nella notte. Ovvero quando il volto delle persone amate non si vede più, quando le logiche del male prendono il sopravvento.

Ultima Cena (duccio da buoninsegna)In una celebre omelia don Primo Mazzolari, chiamò Giuda “nostro fratello”. E questo perché intravedeva in ognuno di noi la terribile possibilità di tradire, tradire la stessa fede. Davanti allo scandalo della Passione è facile tirarsi indietro oppure come Giuda voler piegare il disegno di Dio secondo la propria prospettiva. Ricordo un vescovo che si lamentava di alcuni preti che pur avendo promesso fedeltà alla Chiesa nel servizio sacerdotale, arrivati ad una certa età iniziavano a lamentarsi delle fatiche e a “rivolere quello che avevano lasciato con gli interessi!”. Forse per quei preti era giunta l’ora della Passione, ma troppo forte era la tentazione di dire loro a Dio come viverla e tornavano indietro. Cosi come succede nel matrimonio. È bello il giorno del matrimonio dire: “ti accolgo nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia”. Ma quando arriva l’ora della prova, tutto è più difficile, per tutti.

Eppure è in questa “ora” che noi credenti possiamo sperimentare “la gloria” di cui parla Gesù, perché ogni cristiano può seguire il suo Signore nella via della Passione. Se è vero che sentiamo la tentazione del tradimento, è anche vero che in ogni Settimana Santa possiamo chiedere al Signore di sostenerci anche dopo le nostre cadute così come ha fatto con Pietro.

✎ don Dario