Li amò fino alla fine

sandali gesùHo visto una sola volta don Tonino Bello. Ero ancora seminarista e con il seminario partecipavamo ad un incontro con il clero di Roma. Ricordo di lui un discorso appassionato, che sembrava un po’ fuori luogo nella Basilica Lateranense: “Vorrei che tutti noi sacerdoti indossassimo un grembiule per ricordare il nostro compito”. Si oltre la stola, il grembiule. Parlava con passione don Tonino. Sembrava un po’ stravagante, eppure nelle sue parole c’era la voglia di comunicare qualcosa di grande che lo aveva colpito: il fatto che Gesù lo avesse servito. Come se fosse stato uno di quei dodici a cui Gesù aveva lavato i piedi.

lavanda dei piediTonino bello ha gridato con la vita che il Signore si è fatto servo per noi, che ci ha salvati con la stola, che indica il sacerdozio, e il grembiule, che indica il suo misterioso farsi servo. La liturgia di oggi mette insieme tre cose: il comandamento nuovo, amarci come il Signore ci ha amati, il dono del Sacerdozio, il dono della Eucarestia. Tre aspetti che ci aiutano a comprendere il mistero di Dio amore. Disse il Card. Ratzinger in una celebre omelia del Giovedì santo: “Vi ho dato l’esempio perché anche voi facciate come ho fatto io (Gv 13,15)”. Questa frase è la fondazione dello stesso essere cristiani, introduzione alla comunione di Gesù. Senza umiltà è impossibile credere… dire sì all’umiltà di un Dio che si inginocchia davanti a noi.”

Entriamo dunque in umiltà davanti al mistero del Dio della Croce, perché sia lui a purificarci da quell’arroganza che ci ha fatto “proseguire impertinenti” (Papa Francesco) nei nostri mali.

✎ don Dario