Lo Spirito Santo e noi

Spirito SantoOggi gli Atti degli apostoli ci propongono il resoconto del così detto primo Concilio di Gerusalemme, nel quale gli apostoli si trovarono a discutere su una delicata controversia scoppiata fra i primi cristiani: era giusto che chi veniva alla fede dovesse sposare anche le abitudini religiose degli Ebrei? La controversia era molto più dura di quanto si pensi.

Il Concilio termina con una decisione molto saggia che viene introdotta con una bellissima formula: È parso bene, allo Spirito Santo e a noi. Si sottolinea come la decisione venga presa non in base a pregiudizi, né cercando un semplice accordo di comodo, ma interpellando la voce dello Spirito Santo. È un magnifico esempio di quello che chiamiamo il discernimento, ovvero la capacità di comprendere quale sia la scelta migliore fra due cose apparentemente buone.

pentecoste spirito santoIn effetti molte volte nella storia della Chiesa si ripresenteranno domande su scelte difficili. La Chiesa ha imparato che non ci si può appellare solo a criteri apparentemente giusti, ma che le decisioni devono essere guidate dallo Spirito Santo. Per esempio la liturgia dopo il Concilio Vaticano II è cambiata moltissimo. Non perché non andasse bene quella precedente, ma perché occorreva renderla più adatta ad una partecipazione più attiva del Popolo di Dio. Il punto è che le decisioni vanno prese tenendo conto delle fonti da cui la Chiesa attinge (Scrittura, Tradizione e Magistero) e ascoltando la voce dello Spirito che parla attraverso quelli che il Concilio chiama i segni dei tempi.

Il cammino di questa ultima parte del Tempo di Pasqua ci guida verso la Pentecoste. Chiediamo al Signore lo Spirito Santo che possa illuminare le scelte ecclesiali di questo tempo critico, perché la Chiesa e le parrocchie possano uscirne più unite, come la Chiesa di Gerusalemme, e più fedeli al loro Signore.

✎ don Dario